domande frequenti

Cosa si intende per interprete di trattativa e quando si rende necessario il suo intervento?

L’interprete di trattativa ascolta il contenuto di brevi passaggi di discorso per poi renderlo nella lingua di arrivo senza ricorso a nessuna attrezzatura tecnica, assicurando la comprensione a gruppi di persone numericamente ridotti. Si ricorre a questa tecnica in situazioni informali, nelle quali entrambe le parti possono interrompersi e interagire al di fuori di uno schema prestabilito, come riunioni commerciali, tavole rotonde, incontri tecnici, training o assistenza linguistica in occasione di fiere o eventi.

Simultanea o consecutiva: come scegliere per il meglio?

Le due modalità d’interpretazione differiscono nella tecnica di trasferimento linguistico e la scelta è determinata dalle caratteristiche dell’evento, dagli abbinamenti linguistici e dal numero dei partecipanti e degli oratori.

L'interpretazione simultanea si effettua in contemporanea al discorso dell’oratore con solo un brevissimo periodo di scarto, detto decalage, con ricorso a specifiche attrezzature tecniche (impianti di simultanea: cabine/amplificazione/cuffie).
Gli interprete sono seduti in cabina/e acusticamente isolata/e, con cuffie e microfoni, e traducono in tempo reale gli interventi dei relatori nelle diverse lingue di lavoro.

L'interpretazione consecutiva prevede la presenza di un interprete a fianco dell’oratore, il quale interrompe il proprio intervento a intervalli regolari (circa 10 minuti) per consentire all’interprete di rendere per brani il discorso nella lingua di arrivo. Viene utilizza una particolare tecnica di presa di appunti, un sistema di simboli e abbreviazioni, personalizzato anche dalla personale esperienza, atto a consentire la memorizzazione dei concetti.

Perché e quando scegliere la simultanea?

Il vantaggio più evidente è il tempo: tutto avviene in contemporanea senza perdite di tempo, soprattutto in occasione di convegni con un vasta audience internazionale che coinvolge più lingue di lavoro. Ad esempio la possibilità del relais, soprattutto in presenza di lingue rare, risulta a volte la soluzione ideale! È semplice: se un interprete non conosce la lingua dell’oratore, può in differita usare come lingua di entrata quella di un collega che traduce in una lingua conosciuta. E tutto ciò senza limite di numero di lingue (se, ad esempio, è richiesto un interpretariato verso il coreano, giapponese o hindi e si hanno disponibili solo interpreti con lingua passiva inglese e NON italiano, si potrà prevedere una cabina italiano>inglese e, questi, utilizzeranno l'interpretazione simultanea inglese per le loro rispettive versioni inglese>coreano inglese>giapponese inglese>hindi).

Ma esiste anche un altro elemento da non sottovalutare: la soglia di attenzione dell’uditorio che rimane senza dubbio decisamente più alta rispetto alla consecutiva.
Svantaggi veri e propri non ne esistono. È solo problema di costi!
Incidono non solo la presenza di n. 2 interpreti per lingua straniera, ma anche gli impianti e l'organizzazione del servizio: cabine, impianti di amplificazione, ricevitori, assistenza tecnica durante l’evento, installazione e montaggio delle apparecchiature. Inoltre per la distribuzione dei ricevitoripuò essere richiesto il supporto di altre figure professionale, quali hostess e/o steward.

Cosa può offrirci la consecutiva?

Sostanzialmente non necessita di ausili tecnici, quindi nessuna spesa a questa voce. Sul piano del rapporto interpersonale, con la consecutiva si viene a creare senza dubbio un più diretto contatto tra oratore, interprete e partecipanti all’incontro. Ha dei limiti: si adatta solo a eventi e meeting, conferenze stampa o gruppi di lavoro, con un numero ridotto di persone e qualora vi sia una sola lingua di lavoro. Inoltre rispetto alla simultanea implica tempi decisamente più lunghi e aumenta conseguentemente il livello di possibile distrazione da parte dell’uditorio (molti tempi morti oltre al disagio dell’oratore costretto ad interrompere spesso l’esposizione).

Quali sono le caratteristiche del chuchotage?

Con questo termine, preso dal francese “chuchoter” (sussurrare), si intende una traduzione di quanto detto dall’oratore bisbigliata a bassa voce in tempo reale all’orecchio del destinatario. Ovviamente si effettua in presenza fisica e senza l’ausilio di supporti tecnici ed è possibile solo quando uno o due partecipanti non conoscono la lingua dell’oratore. Una considerazione non trascurabile: non c’è isolamento acustico e ciò può creare qualche problema.
Per questo si ricorre di rado a questa soluzione oppure  si usa in abbinamento alla consecutiva per consentire all’oratore che non conosce la lingua dei lavori di seguire la comunicazione.